domenica 28 febbraio 2010

Can: Unlimited Edition (1976)

La serialità industriale del sistema produttivo occidentale e il parallelo rapporto feticistico di mimesi che vige tra gli individui e gli oggetti/prodotti, sono due delle probabili direttrici concettuali su cui si fonda l'agghiacciante fotomontaggio a corredo di questa raccolta dei Can.
Il gioco di rimandi tra il titolo e la moltiplicazione magrittiana dei quattro performer tedeschi, pare alludere ad un sostanziale approccio critico e satirico al sistema del music business laddove gli stessi musicisti sono riprodotti in bidimensionali repliche seriali allineate come dei vinili sugli scaffali di un negozio.
Una contrapposizione che sembra raggiungere il suo culmine nelle tre centauromachie poste sullo sfondo, in cui le istanze irrazionali dell'arte si trovano a fronteggiare lo spietato raziocinio legato al meccanismo del profitto.
Da questo conflitto è chiaramente escluso il buongusto visivo.

3 commenti:

Grig ha detto...

tipico esempio di "clonibrutti".

Grig ha detto...

ah mi piace la nuova veste del blogghe con questa texture simil cartacrespa :D

Tiziano ha detto...

Grazie Grig, abbiamo limato e riaggiustato un template che sembrava preparato per il sito di una falegnameria

 

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