Plastici alla meta pt.2
Questa ennesima Xeroxata Magrittiana ci introduce nel visionario mondo di Rod Stewart, una dimensione allucinata dove i bisogni del corpo non sono finalizzati attraverso una quotidiana defecazione ma si esprimono mediante l'egocentrica moltiplicazione dell'organismo del cantante inglese.
Aldilà delle perplessità relative al completino vermigione in neoprene e la cotonatura eseguita a colpi di kalashnikov, la vera anomalia dell'immagine sta nell'espressione di Stewart, compassionevole e languida come quella di un cockerino colto nel tentativo di imitare Lady D.
Un appunto finale va rivolto alla stoicità del grafico che non contento di un simil capolavoro, riutilizza gli elementi sovraesposti con la sfacciata imprudenza dell'assassino che ritorna sul luogo del delitto.
Questa ennesima Xeroxata Magrittiana ci introduce nel visionario mondo di Rod Stewart, una dimensione allucinata dove i bisogni del corpo non sono finalizzati attraverso una quotidiana defecazione ma si esprimono mediante l'egocentrica moltiplicazione dell'organismo del cantante inglese.
Aldilà delle perplessità relative al completino vermigione in neoprene e la cotonatura eseguita a colpi di kalashnikov, la vera anomalia dell'immagine sta nell'espressione di Stewart, compassionevole e languida come quella di un cockerino colto nel tentativo di imitare Lady D.
Un appunto finale va rivolto alla stoicità del grafico che non contento di un simil capolavoro, riutilizza gli elementi sovraesposti con la sfacciata imprudenza dell'assassino che ritorna sul luogo del delitto.
5 commenti:
ahahah! mi pare di esser dinazi a una puntata de "siamo fatti così"... terribile pensare di avere rod ne proprio organismo. non farà male tutta quell'acqua ossigenata nel sangue?
Ehehehehehheheheheh
Mi ricordano i bambini (umani) quando usano il timbrino trovato nella patatine! :))
(ovvio... le patatine sono per me!)
CIao
Mobu
Grig: esiste qualcuno al mondo che è riuscito a vedere tutta la collezione di libri con quella dannata costola disegnata?
Mobu: anch'io ero tra quei bimbi (sigh)
no, nessuno. :)
uh uh uh forse non abbiamo conosciuto una persona abbastanza benestante da potersi permettere l'intera collezione
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