La moltiplicazione visiva ottenuta con immagini sovrapposte non è proprio un'idea originalissima se consideriamo che la cover di The pipes at the gates of down, praticamente basata sullo stesso principio ottico, fu pubblicata ben due anni prima di quella dei The Gods.
Neanche il look da giovani baronetti d'antan e le pose intrise da misticismo sciamanico salvano questa composizione, psichedelica quanto un catalogo di arredamento per interni.
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